Amanda Wild non era insolita in questo. Ho avuto la fortuna di non essere mai coinvolta in scene del genere, eppure conosco un sacco di donne che sono cadute in disgrazia per quelle regole, e anche per gli abusi sessuali. Non sono mai stata un'esibizionista, ma questa è un'altra storia. Come si chiama un mondo in cui il sesso privato e consensuale può essere considerato accettabile, o addirittura obbligatorio, nel pubblico dominio, anche se non lo chiamiamo mai così? Come si può avere una società in cui si parla di sesso, ma se vediamo un'altra persona in atto di sesso chiudiamo subito la bocca e andiamo in modalità guerra? Il primo gruppo di persone che ci ha difeso è stato il cosiddetto "oggettivo delle femministe". Le vedevo come una forza con cui fare i conti, perché la loro visione misogina del mondo non corrisponde al modo in cui funzionano le nostre menti. Ci chiamano di tutto, dalle troie, alle troie, alle puttane, alle troie e alle puttane, e in sostanza ci dicono che i nostri corpi sono oggetti stupidi, non esseri umani in sé. Permettetemi di dirlo in termini semplici: oggettivare significa prendere l'idea della propria femminilità e trasformarla in uno slogan o in un'ideologia che diventa lo standard con cui un gruppo di persone viene giudicato in base al suo valore. Non ti piace questo, non ti piaccio, non ti piaccio io, odi come ci vestiamo, odi come parliamo, odi il nostro modo di parlare, odi il nostro sorriso, odi le nostre tette. .